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L'INDICE DI DIVARIO GENERAZIONALE

DEFINIZIONE

 

Il “Divario generazionale” è il ritardo accumulato dalle nuove generazioni, rispetto alle precedenti, nel raggiungimento della propria indipendenza economica e l'“Indice di Divario Generazionale” (GDI – Generational Divide Index) è l’indicatore sintetico costruito per rilevare gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento della maturità economica e sociale delle nostre giovani generazioni. Il grado di difficoltà espresso dall’indice può essere ben rappresentato da un muro: più il muro è alto, più sarà complicato valicarlo. I mattoni del muro sono i domini dell’indice sintetico, 14 aree di indagine che incidono con analogo peso specifico sulla costruzione del GDI. L’indice è andato nel tempo arricchendosi di nuovi domini e indicatori: la versione attualmente utilizzata è GDI 4.0 e presenta serie storiche dal 2006.

 

IL PERCORSO DI AGGIORNAMENTO DELL’INDICE ATTRAVERO I RAPPORTI SUL DIVARIO GENERAZIONALE

 

Il I Rapporto 2017 realizzato dalla Fondazione Bruno Visentini sul tema del divario generazionale si intitola “Il Divario generazionale tra conflitti e solidarietà”, ed è frutto di un lavoro di ricerca terminato nel febbraio del 2017. Il Rapporto presenta un’approfondita analisi sul presente e sul futuro delle giovani generazioni attraverso l’aggiornamento al 2030 di uno specifico Indicatore di Divario Generazionale (messo a punto nel 2015 dal ClubdiLatina in partnership con la FBV) e operando nell’ambito degli obiettivi indicati da “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, sottoscritta nel 2015 da tutti i Paesi membri dell’ONU.

Nel corso del 2018 la Fondazione Bruno Visentini,  a un anno dalla presentazione del I Rapporto 2017, compie un ulteriore passo in avanti, con l’elaborazione di un nuovo e più sofisticato “Indice di Divario Generazionale” (il GDI 2.0) con un’analisi incrociata tra le nuove sfide della digitalizzazione e dell’automazione e il conseguente ruolo delle nuove generazioni nell’economia digitale dei prossimi anni. Il II Rapporto 2018, dal titolo “Il Divario generazionale. Un Patto per l’occupazione dei giovani”, presentato l’11 dicembre 2018 a Roma presso la Luiss Guido Carli, racchiude un’approfondita analisi sul presente e sul futuro delle giovani generazioni italiane e specifiche proposte finalizzate alla riduzione del fenomeno. Attraverso, in particolare, la mappatura delle misure generazionali e non generazionali con impatto nella riduzione del divario, introdotte dal legislatore nell’ultimo anno, nel Rapporto si avanza una nuova proposta di intervento coordinato e senza ulteriori oneri per lo Stato, grazie alla razionalizzazione e messa a sistema delle risorse esistenti. Proposta diretta a ridurre tale ritardo e definita – poiché prevede cinque specifiche misure a sostegno dell’occupazione giovanile – “Una mano per contare”.

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Il III Rapporto 2019 "Il Divario generazionale e il reddito di opportunità", presentato anch’esso presso le sedi Luiss Guido Carli a dicembre 2019, oltre a mettere a confronto le misure generazionali della Legge di Bilancio 2018 con quelle del 2019, traccia una concreta strategia di contrasto del divario, stimando l’impatto in tal senso dell’introduzione del reddito di opportunità, o la ridefinizione del reddito di cittadinanza e, per la prima volta, l’ulteriore divario che divide i giovani e le giovani del Sud dal resto del Paese.

Il IV Rapporto 2021, realizzato a due anni di distanza dal precedente a causa delle conseguenze dovute alla pandemia, si intitola “Il Divario generazionale attraverso la pandemia, la ripresa e la resilienza” e presenta l’Indice di Divario Generazionale ulteriormente affinato e aggiornato alla versione 3.0, il quale purtroppo mostra livelli di diseguaglianza generazionale mai visti in precedenza. Questo dato conferma il fatto che le crisi sistemiche che colpiscono il nostro Paese, in questo caso la pandemia, hanno sempre un impatto generazionale asimmetrico che ricade maggiormente sulle fasce più giovani. Oltre alla consueta mappatura delle misure generazionali presenti nella Legge di bilancio, il IV Rapporto si sofferma ad analizzare le misure per i giovani previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano, che, anche in comparazione con i Piani di altri Paesi UE, ha confermato la poca consapevolezza del legislatore sulla necessità di affrontare la questione giovanile non come un problema, ma come un’opportunità da cogliere.

 

All’interno del V Rapporto 2022 “Il Divario generazionale. La generazione Z e la permacrisi” si è proceduto ad integrare la tassonomia e il paniere di indicatori dell’indice, denominato ora GDI 4.0, che consta di 14 domini e 43 indicatori. L’indice segnala per il 2021 un calo prevedibile ma non particolarmente significativo rispetto all’anno precedente, con un dato ancora molto distante dal valore registrato nell’anno pre-pandemico. I recenti andamenti del GDI confermano un elemento molto allarmante per il nostro Paese: in momenti di forti crisi sistemiche, come quella attraversata proprio a seguito della pandemia, le fasce più giovani della popolazione sono le prime a pagare e le ultime a riprendersi. Ad integrazione dei precedenti lavori, nel nuovo Rapporto viene anche presentato e commentato il lavoro svolto dal COVIGE, il Comitato per la Valutazione dell'Impatto Generazionale delle politiche pubbliche istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri i cui sforzi hanno prodotto le “Linee guida per la valutazione dell’impatto generazionale delle politiche pubbliche” volte ad offrire un contributo analitico e metodologico di supporto alle pubbliche amministrazioni.

Rispetto al GDI 4.0, nel VI Rapporto 2023 “Il divario generazionale: l’ultima chiamata. Le politiche pubbliche nazionali e locali alla prova della Valutazione di Impatto Generazionale (VIG)” si segnala che il dominio “Innovazione” è stato oggetto di integrazioni con l’inserimento di un nuovo sottodominio (uso di Internet per social networks), modifica dettata da un lato, dalla necessità di aggiornare un indicatore in continua evoluzione nel panorama giovanile, dall’altro, dalla modifica della banca dati di riferimento. Inoltre, si è proceduto a classificare i domini dell’Indice secondo le quattro aree di impatto definite dalle linee guida del COVIGE (Benessere, Educazione, Inclusione e Lavoro), una nuova prospettiva che consente di comprendere meglio i settori maggiormente critici che richiedono un’attenzione prioritaria da parte del legislatore. Nell’ultimo biennio, la ripresa post pandemica ha contribuito ad un parziale miglioramento dell’ indice, sceso  nel 2021 a 135 punti fino ad attestarsi nel 2022 a livelli leggermente migliori del periodo pre-pandemia (con 133 punti), ma ancora al di sopra del periodo pre-recessione 2011-2014. 

L'Indice di Divario Generazionale - GDI

GDI 2023.jpg

Fonte: VI Rapporto Divario generazionale 2023

I domini del GDI per area di impatto

Domini GDI per aree di impatto.jpg

Fonte: VI Rapporto Divario generazionale 2023

Gli indicatori del GDI

Fonte: VI Rapporto Divario generazionale 2023

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